Che cos’è un Mentor? Perchè è importante averne uno?

Mi sono imbattuto in questo bellissimo articolo – e devo dire che mi sono commosso – mentre cercavo la definizione di Mentore, è bello scoprire che anche io ne ho avuto ed ho dei Mentori. Uno può aver avuto/ avere dei Mentori anche a propria insaputa :-), ora ho soprattutto due baravi Mentori, che mi hanno sempre aiutato, soprattutto nei momenti più bui, e ai quali vanno i miei più sentiti ringraziamenti.  Il Mentore si differenzia dal Tutor (lo sono stato anche io) in quanto quest’ultimo solitamente appartiene alla stessa azianda è ha il compito di seguire una persona nella fase iniziale di inserimento o durante uno Stage. Ancora si distigue dal Career Counselor (che lo sono anche io) che ha il compito di “Consigliere di Carriera” per tutta la durata di assegnazione. Anche io vorrei essere il Mentore di qualcuno un giorno, sempre che non lo sia già 🙂

FONTE: https://www.monster.it/consigli-di-lavoro/articolo/mentor-perche-importante-averne-uno

La parola mentore viene direttamente dall’Odissea di Omero. Mentore era un amico di Ulisse, al quale l’eroe affidò la cura della sua casa e della sua famiglia al momento di partire per la guerra di Troia. Il ruolo di Mentore era soprattutto quello di consigliere fidato e di protettore del figlio di Ulisse, Telemaco.

Valeva la pena fare questa piccola premessa perché nel personaggio e nel ruolo di Mentore c’è già tutto quello che troviamo nel mentor del mondo lavorativo odierno: una figura che veglia su di noi e ci consiglia, lasciandoci però liberi di crescere e di affrontare i pericoli con sicurezza.

Il mentor è colui o colei che ci prende sotto la sua ala e ci insegna cose sul campo, non stando su una cattedra ma accanto a noi. Nel mondo del lavoro, un mentor può essere un superiore oppure una figura esterna che ci conosce bene, che segue i nostri passi e spesso dà consigli, osserva, discute con noi e poi sa lasciarci soli con le nostre responsabilità e le nostre scelte. Non è semplicemente un amico, di amici ne abbiamo tutti e magari anche molti: l’apporto prezioso del mentor è spesso dato dall’esperienza, dalla saggezza che viene dalla lunga conoscenza di un settore specifico del mondo del lavoro e soprattutto dalla conoscenza della natura umana.

Un mentor è qualcuno che ci accompagna con il suo pensiero critico e partecipe, il cui scopo è proprio quello di farci crescere dal punto di vista professionale e umano: sa vederci come noi non sappiamo fare, conosce i nostri limiti e invita, proprio per questo, ad affrontarli e superarli. È insomma il miglior antidoto contro la tentazione di lasciar perdere davanti alle difficoltà, il rischio più frequente nel mondo del lavoro. La sua vista lunga, o meglio, la sua visione, gli permette di cambiare il discorso sul lavoro: ad ascoltarlo bene, un mentor non parla di carriera, ma di crescita personale, non parla di step verso il successo, ma di esperienze, e ci fa cogliere la grande importanza delle relazioni personali, in qualunque settore si lavori.

Un mentor è colui che sa conversare e condividere, che fa della carriera non un monologo, ma un dialogo che apre spazio per qualcosa che stando da soli non si aprirebbe: l’umiltà e l’ironia necessarie a vedersi con più chiarezza, cruciali per mantenere una serenità di fondo davanti ai successi e agli ostacoli.

La presenza di un mentor non cambia soltanto noi stessi, ma il mondo del lavoro: non si tratta più di una gara, ma di un percorso condiviso, non è più una lotta, ma un’avventura dello spirito.

Fonte: WorkHer

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